Il sostegno a Ursula von der Leyen nelle questioni legate ai migranti supera quello a Giorgia Meloni, secondo un sondaggio condotto da Termometro Politico e trasmesso su La7 Coffee Break il 21 settembre 2023. Questa tendenza sembra essere il risultato di diverse ragioni, che portano gli italiani a esprimere insoddisfazione per la gestione del governo Meloni sulla questione dell’immigrazione.
Il sondaggio rivela che il 63,9% degli italiani disapprova l’approccio di Meloni alla questione dei migranti. Di questi, il 38% critica il governo per aver apparentemente abbandonato la difesa delle frontiere esterne dell’Italia, consentendo così l’arrivo di un numero record di migranti dal 2016 a oggi, con prospettive di ulteriori arrivi entro la fine dell’anno.
Inoltre, il 25% della popolazione condivide una critica proveniente dalla sinistra, sostenendo che Meloni stia mostrando disinteresse per la sorte dei disperati e stia adottando un approccio troppo rigido. Questa critica è corroborata dalle nuove leggi punitive riguardanti espulsioni e rimpatri.
Tuttavia, il 34,6% degli intervistati esprime un giudizio sostanzialmente positivo sulle azioni di Meloni, con il 21,4% che ritiene che stia facendo del suo meglio e il 13,2% che approva il suo operato pur notando una sottovalutazione del problema migranti.
Nel confronto tra Meloni e Ursula von der Leyen, emerge che la visita della presidente della Commissione Ue a Lampedusa e il suo impegno a sostenere l’Italia sono stati considerati positivi dal 49,6% degli intervistati. Il 22% ritiene che la questione delle migrazioni debba coinvolgere tutta l’Europa, non solo l’Italia, mentre il 27,6% spera in un reale intervento europeo per fermare i flussi migratori.
D’altro canto, il 45,2% giudica negativamente le parole di von der Leyen, con il 34,4% che le ritiene vuote e tardive, e il 14,8% che teme un aumento della disperazione dei migranti se l’Europa intraprenderà la strada dei blocchi navali.
Gli analisti dell’Osservatorio Globalizzazione sottolineano che il problema dell’immigrazione richiede soluzioni strutturali, poiché è un problema geopolitico di vasta portata. Proporre finanziamenti in cambio di procedure più rapide per il rimpatrio dei migranti irregolari non risolve le radici profonde del problema, che affondano in un secolo di sfruttamento nei paesi africani. Per affrontare l’emergenza migratoria, è necessario un partenariato reale per lo sviluppo africano e il “diritto a non emigrare”. L’attuale flusso migratorio è solo una conseguenza superficiale di una situazione più ampia e complessa che richiede un impegno deciso per l’eliminazione delle cause alla radice.